Oasi Alviano Habitat Italia Valsorda, Gualdo Tadino
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54: Phrygane

5420: Frigane a Sarcopoterium spinosum

englishSarcopoterium spinosum phryganas

Codice CORINE Biotopes

PAL.CLASS.: 33.3

Codice EUNIS

Regione biogeografica di appartenenza

Mediterranea

Descrizione generale dell’habitat

englishLow, thorny formations of hemispherical shrubs of the coastal thermo-Mediterranean zone of Aegean islands, of mainland Greece and the Ionian islands, of coastal Anatolia, much more widespread and diverse than the western Mediterranean formations.

Frase diagnostica dell’habitat in Italia

Formazioni arbustive primarie e secondarie, termo-mesomediterranee con ombrotipo da secco a subumido, caratterizzate da arbusti nani a portamento pulvinato con Sarcopoterium spinosum quale elemento dominante, assai frequenti nel settore orientale del bacìno del Mediterraneo in siti con substrati poco evoluti e scarsa disponibilità idrica, dove rappresentano il risultato dell’estrema degradazione della copertura vegetale o stadi successionali stabili sotto la pressione del pascolo e degli incendi.

Sottotipi e varianti (compilare se necessario)

Variante (I) Garighe con Sarcopoterium spinosum insediate in ambiente costiero e subcostiero su sedimenti fissati e substrati poco evoluti, in prossimità della linea di costa ed in ambiente di fiumara lungo il litorale nord-orientale della Calabria.

Variante (II) Vegetazione arbustiva con Sarcopoterium spinosum con distribuzione puntiforme installata su substrati calcarei compatti in aree costiere pugliesi.

Variante (III) Vegetazione arbustiva con Sarcopoterium spinosum con distribuzione puntiforme, sui substrati calcarei compatti di Capo S. Elia presso Cagliari.

Variante (IV) Vegetazione arbustiva con Sarcopoterium spinosum insediata in aree subcostiere e collinari della Sicilia sud-orientale su substrati prevalentemente calcarei.

Combinazione fisionomica di riferimento

La specie-guida dell’habitat per l’Italia è Sarcopoterium spinosum (L.) Spach, cui si aggiungono a seconda delle varianti locali numerose entità proprie delle formazioni tipo gariga o frigana (Cistus monspeliensis L., Dorycnium hirsutum (L.) Ser., Fumana laevipes (L.) Spach, Fumana procumbens (Dunal) Gren. et Godr., Fumana thymifolia (L.) Spach ex Webb, Globularia alypum L., Micromeria graeca (L.) Benth. ex Rchb., Osyris alba L., Phagnalon rupestre (L.) DC. ssp. annoticum (Jord. ex Burnat) Pignatti, Phlomis fruticosa L., Putoria calabrica (L. f.) Pers., Rosmarinus officinalis L., Teucrium capitatum L. ssp. capitatum, Thymus capitatus (L.) Hoffmanns et Link), oppure della macchia mediterranea termofila (Calicotome infesta (C. Presl) Guss. ssp. infesta, Calicotome villosa (Poir.) Link, Pistacia lentiscus L., Spartium junceum L., etc).

Variante I - Sarcopoterium spinosum (L.) Spach, Helichrysum italicum (Roth) G. Don ssp. italicum*, Thymus capitatus (L.) Hoffmanns et Link*, cui si aggiunge Nerium oleander L.* come specie guida per le formazioni insediate in contesti di fiumara.

Variante II - Sarcopoterium spinosum (L.) Spach, Calicotome infesta (C. Presl) Guss. ssp. infesta*.

Variante III - Sarcopoterium spinosum (L.) Spach, Genista corsica (Loisel.) DC.*, Cistus monspeliensis L.., Globularia alypum, Ampelodesmos mauritanicus, Thymbra capitataLygeum spartum.

Variante IV – Sarcopoterium spinosum (L.) Spach e Thymus capitatus (L.) Hoffmanns et Link*, cui si aggiungono diverse entità proprie degli aspetti più termofili della classe Quercetea ilicis, come Chamaerops humilis L., Calicotome infesta (C. Presl) Guss. ssp. infesta e Teucrium fruticans L., che differenziano questi sarcopoterieti rispetto alle più tipiche formazioni di gariga/frigana.

Riferimento sintassonomico

Le associazioni di questo tipo di habitat sono incluse nella classe Cisto-Micromerietea Oberdorfer 1954, il cui ordine Sarcopoterietalia spinosi Zohary 1973 include alleanze rappresentative di tutte le formazioni tipo frigana e batha estese lungo le coste greche e turche, nelle isole dell’Egeo e nelle aree medio-orientali lambite dal Mediterraneo. La variabilità del contesto ecologico e floristico rende più complesso la status delle formazioni italiane, anche a livelli sintassonomici superiori.

Variante I: Garighe costiere dell’Helichryso italici-Sarcopoterietum spinosi Gèhu & Costa in Gèhu et al. 1984, in seno a questa unità va distinta la sottoassociazione nerietosum olendri Biondi et al. 1994 che ne rappresenta la componente legata all’ambiente di fiumara. A livelli superiori queste formazioni possono essere inquadrate nell’alleanza Cisto-Ericion Horvatic 1958, ordine Cisto-Ericetalia Horvatic 1958, classe Cisto-Micromerietea Oberd. 1954;

Variante II: garighe costiere pugliesi dell’associazione Cisto monspeliensis-Sarcopoterietum spinosi Brullo & al. 1997. Anche tali associazioni possono essere riferite al Cisto-Ericion Horvatic 1958, ordine Cisto-Ericetalia Horvatic 1958, classe Cisto-Micromerietea;

Variante III: Formazioni sarde del Genisto corsicae-Sarcopoterietum spinosi Biondi & Mossa 1992 riferite all’alleanza Cisto eriocephali-Ericion multiflorae Biondi 2000 della classe Rosmarinetea officinalis Rivas-Martínez, Fernández-González, Loidi, Lousã & Penas 2001;

Variante IV: Formazioni siciliane subcostiere e collinari afferenti alla sottoassociazione Coridothymo-Pinetum halepensis sarcopoteriosum Bartolo & al. 1986 ed all’associazione Chamaeropo humilis-Sarcopoterietum spinosi Barbagallo & al. 1979. Entrambe le tipologie afferiscono all’alleanza Oleo-Ceratonion, ordine Pistacio-Rhamnetalia alaterni Rivas Martinez 1974, classe Quercetea ilicis.

Dinamiche e contatti

Benché in condizioni edafiche particolarmente estreme, caratterizzate da suoli poveri, rocciosi e marcata aridità ambientale le frigane a Sarcopoterium spinosum possono assumere valore primario, alla loro ampia diffusione nell’area mediterranea ha sensibilmente contribuito l’azione antropica. Sovente, infatti, queste formazioni possono essere considerate vegetazione di sostituzione di macchie termofile in larga parte afferenti all’Oleo-Ceratonion siliquae Br.-Bl. ex Guinochet & Drouineau 1944 em. Rivas-Martìnez 1975. La stabilità delle comunità a Sarcopoterium spinosum è spesso legata al livello di degradazione raggiunto conseguentemente all’interazione tra durata/intensità del disturbo e bioclima/substrato dei siti. Per tale ragione in aree soggette a sfruttamento intenso e di lunga durata, diventa problematico definire il confine tra sarcopoterieti primari e secondari, anche in virtù delle profonde similitudini fisionomico-struttrali e floristiche.

Per la variante III si possono evidenziare contatti seriali con la macchia delle associzioni Oleo-Juniperetum turbinatae Arrigoni, Bruno, De Marco, Veri 1989 e Asparago albi-Euphorbietum dendroidis Biondi et Mossa 1992 e della prateria dell'associazione Asphodelo microcarpi-Brachypodietum ramosi Biondi et Mossa 1992.

Specie alloctone

Agave fourcroydes, Opuntia ficus-indica, Gleditsia triacanthos

Distribuzione dell’habitat in Italia

Puglia, Calabria, Sicilia

● Dato già presente in BD Natura 2000 e confermato
● Dato già presente in BD Natura 2000 ma dubbio
● Dato già presente in BD Natura 2000 ma errato
● Dato nuovo
● Dato probabile

Note

I rapporti tra le rare formazioni a Sarcopoterium spinosum presenti in Italia e le frigane del Mediterraneo orientale offre tuttora aspetti controversi. In linea generale gli autori che nel tempo si sono interessati al tema concordano con il ritenere la presenza di Sarcopoterium spinosum in Italia indice della penetrazione ad occidente di una vegetazione prettamente mediterraneo-orientale. Tuttavia, il carattere relittuale assunto da tali comunità, così prossime al limite del loro areale distributivo, favorisce un impoverimento di specie orientali, accompagnato dall’ingresso di altre tipiche delle garighe a gravitazione occidentale della classe Rosmarinetea Rivas-Martínez, Fernández-González, Loidi, Lousã & Penas 2001, così come di numerosi taxa endemici e steno-endemici. Queste complesse interazioni floristiche causano una certa disomogeneità d’inquadramento sintassonomico dei sarcopoterieti italiani rispetto a quelli dell’Egeo e delle regioni medio-orientali ed, a volte, anche tra le formazioni insediate in aree italiane diverse. In ogni caso, pur traendone conclusioni sintassonomiche diverse, vari autori hanno posto in risalto le differenze che intercorrono tra le frigane a Sarcopoterium spinosum del mediterraneo centro-occidentali rispetto e quelle orientali In ragione di ciò appare plausibile considerare che l’integrazione di tre componenti biogeografiche, una corrente occidentale, una orientale ed una relativa all’endemismo locale, rappresenti il principale elemento di distinzione di una tipologia di frigana specifica e distinta. Inoltre va considerato che, soprattutto in ragione del diverso contesto bioclimatico, le comunità a Sarcopoterium spinosum presenti in Italia appaiono generalmente più dinamiche rispetto a quelle orientali, esigendo perciò modelli gestionali differenti. In virtù di ciò i sarcopoterieti italiani assumono un ruolo di spicco nel panorama della conservazione della natura nel bacìno del mediterraneo.

Diverse associazioni di gariga appartenenti alla classe Cisto-Micromerietea Oberd. 1954,  distribuite in Italia meridionale, sicuramente meritevoli di conservazione per la presenza di specie endemiche e/o rare,  come: Saturejo-Ericetum manipuliflorae Brullo, Minissale, Signorello, Spampinato1986 della Puglia salentina, Rosmarino-Thymetum capitati Furnari 1965, Thymo-Helichrysetum stoechadis Barbagallo 1983 o Cistetum salvifolio-clusii Bartolo, Giardina, Minissale, Spampinato 1987, della Sicilia orientale, solo per citare alcuni esempi, pur presentando una strutttura simile a quella dell'habitat non vi rientrano per l'assenza  di Sarcopoterium spinosum. Si potrebbe valutare la possibilità modificare in futuro di cambiare la diagnosi dell'habitat in modo da poterle includere in questo o istituire un nuovo habitat, in quanto si tratta di tipologie di vegetazione particolarmente interessanti e vulnerabili.

Riferimenti Bibliografici

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Zohary M., 1973. Geobotanical foundations of the Middle East. Gustav Fisher Verlag, Stuttgart, Germany and Swets & Zaitlinger, Amsterdam, The Netherlands.

Riferimenti Bibliografici online

Nomi dei compilatori con e.mail

Domenico Gargano (gargano@unical.it), Edoardo Biondi (e.biondi@univpm.it)