Oasi Alviano Habitat Italia Valsorda, Gualdo Tadino
mostra didascalie (in ogni campo)

72: Paludi basse calcaree

7240*: Formazioni pioniere alpine del Caricion bicoloris-atrofuscae

englishAlpine pioneer formations of Caricion bicoloris-atrofuscae

Carex atrofusca. Alta Valle di Ala (Valli di Lanzo, TO), Cesare Lasen

Codice CORINE Biotopes

54.3 - Arcto-alpine riverine swards (Caricion bicolori-atrofuscae)

Codice EUNIS

D4.2

Regione biogeografica di appartenenza

Alpina (Alp)

Descrizione generale dell’habitat

englishAlpine, peri-Alpine and northern British communities colonising neutral to slightly acid gravelly, sandy, stony, sometimes somewhat argilous or peaty substrates soaked by cold water, in moraines and on edges of springs, rivulets, glacial torrents of the alpine or sub-alpine levels, or on alluvial sands of pure, cold, slow-flowing rivers and calm backwaters. A permanent or continuous soil frost over a long period is essential for the existence of this habitat type. Low vegetation composed principally of species of Carex and Juncus (Caricion bicoloris-atrofuscae).

Frase diagnostica dell’habitat in Italia

Formazioni pioniere alpine a dominanza di specie dei generi Carex e Juncus, dell’alleanza Caricion juncifoliae (= Caricion bicoloris-atrofuscae), diffuse su substrati da ghiaiosi a sabbiosi o talora argillosi o torbosi, da neutri a blandamente acidi, intrisi di acque fredde, a margine di sorgenti o torrenti dei Piani bioclimatici Oro- e Crioro-Temperato; la presenza dell’habitat è legata all'esistenza di un prolungato periodo durante il quale il suolo è gelato.

Sottotipi e varianti (compilare se necessario)

Combinazione fisionomica di riferimento

Tra le specie indicate nel Manuale Eur/27 possono essere menzionate: Carex atrofusca, C. bicolor, C. maritima, C. microglochin, C. vaginata, C. capillaris, C. frigida, Juncus alpino-articulatus, J. arcticus, J. castaneus, J. triglumis, Kobresia simpliciuscula, Tofieldia pusilla (le specie Typha minima e T. shuttleworthii, indicate in EUR/27, non sono diagnostiche per questo Habitat in Italia). Altre specie sono: Bellidiastrum michelii, Bartsia alpina, Carex davalliana, C. capillaris, C. frigida, Primula farinosa, Trichophorum caespitosum, T. pumilum, Saxifraga aizoides, Salix foetida, Equisetum variegatum, Eleocharis quinqueflora, Polygonum viviparum, Parnassia palustris.

Riferimento sintassonomico

Il riferimento sintassonomico è all’alleanza Caricion bicoloris-atrofuscae Nordhagen 1936 (sinonimi: Caricion juncifoliae Br.-Bl. in Volk 1940 e Caricion atrofusco-saxatilis Nordhagen 1943) dell’ordine Caricetalia davallianae Br.-Bl. 1949 e della classe Scheuchzerio-Caricetea fuscae R. Tüxen 1937.

Possono essere ricordate le associazioni Juncetum artici (Gams 1927) Bressoud 1989, Caricetum microglochinis Nordhagen (1928) 1943, Astero bellidiastri-Kobresietum simpliciusculae (Br.-Bl. in Nadig 1942) Dierßen 1982 e Junco triglumis-Caricetum bicoloris Doyle 1952.

Dinamiche e contatti

Le associazioni dell’alleanza Caricion bicoloris-atrofuscae (= Caricion juncifoliae) si sviluppano sulle alte montagne in condizioni ambientali estreme ed hanno una forte connotazione pioniera. Vari sono i fattori, in primo luogo quelli crionivali, che concorrono ad impedire l’evoluzione di queste associazioni, che pertanto si possono considerare durevoli. Gli stadi più maturi o acidificati sono caratterizzati da penetrazione di specie dell’alleanza Caricion fuscae.
Su substrato carbonatico sono possibili i contatti, con possibili ingressione delle relative specie della flora, con cenosi dell’alleanza Caricion davalliana dell'Habitat 7130 'Torbiere basse alcaline', o con comunità di sorgenti e vallette nivali.


Specie alloctone

Distribuzione dell’habitat in Italia

Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto

● Dato già presente in BD Natura 2000 e confermato
● Dato già presente in BD Natura 2000 ma dubbio
● Dato già presente in BD Natura 2000 ma errato
● Dato nuovo
● Dato probabile

Note

Riferimenti Bibliografici

ALEFFI M., AMADORI C., BALDONI A., CANFALONE A., CANULLO R., FILIPPONI L., GIUSTINI A., MASI A. M., ORTOLANI P., VENANZONI R., 1981. Carta della vegetazione della Val Zebrù (Parco nazionale dello Stelvio). L’uomo e l’ambiente, 2: 1-50.
BOITI I., LASEN C., SAFFARO BOITI T., 1988. Interessante Aspekte im Refugialgebiet des Venegia-Tales. Sauteria, 4: 121-131. Salzburg.
BOITI I., LASEN C., SAFFARO BOITI T., 1989. La vegetazione della Val Venegia. Provincia Autonoma di Trento, Ed. Manfrini, Calliano, TN. Volume di pag. 164.
BRACCO F., GENTILI A., MINELLI A., SOLARI M., STOCH F., VENANZONI R., 2004. Le torbiere montane. Relitti di biodiversità in acque acide. Quaderni Habitat, 9. Min. Ambiente e Tutela del Territorio, Museo Friulano di Storia Naturale, Comune di Udine. 156 pp.
BRAUN-BLANQUET J., 1949 (1948). Übersicht der Pflanzengesellschaften Rätiens (III).

BRESSOUD B., 1989. Contribution à la connaissance du Caricion atrofusco - saxatilis dans les Alpes. Phytocoenologia 17 (2): 145 - 270. Berlin - Stuttgart.
KEYWORD: Fitosociologia; Ambienti umidi; Alluvioni glaciali; Floristica; Alpi.
NOTE: Monografia molto aggiornata, sugli sviluppi di una tesi di dottorato assai corposa, su un tipo molto interessante e raro di vegetazione che caratterizza le alluvioni dei torrenti glaciali a quote elevate. È un tipo artico che nelle Alpi ha significato rifugiale. L'alleanza è caratterizzata da 8 specie a distribuzione più o meno vasta ma assai rare in ambiente alpino: Carex atrofusca, C. microglochin, C. maritima, C. bicolor, Scirpus pumilus, Kobresia simpliciuscula, Juncus arcticus, Tofieldia pusilla.
Le stazioni che ospitano queste specie, in generale caratterizzate da forte instabilità e periodiche alluvioni, sono di rilevante e straordinaria importanza fitogeografica. Opportuna una loro protezione.



DIERSSEN K., 1982. Die wichtgsten Pfanzengesellschaften der Moore NW-Europas. Ginevra, Conservatoire et Giardin botaniques. Vegetatio 1(4-5): 285-316.

GERDOL R., BRAGAZZA L., 2001. Syntaxonomy and community ecology of mires in the Rhaetian Alps (Italy). Phytocoenologia, 31 (2): 271-299.

GERDOL R., TOMASELLI M., 1997. Vegetation of wetlands in the Dolomites. Dissertationes botanicae, 281. Cramer. 197 pag.


GRABHERR G., MUCINA L. (Eds.), 1993. Die Pflanzengesellschaften Österreichs. Vol. 2. Natürliche waldfreie Vegetation. 523 pp. G. Fischer Verlag Jena.
MONDINO G.P., 2003. L'evoluzione nell'ultimo quarantennio della vegetazione in Valle Grana (Alpi Cozie). Riv. Piem. St. Nat. 24: 67-203.
SINDACO R., MONDINO G.P., SELVAGGI A., EBONE A., DELLA BEFFA G., 2003. Guida al riconoscimento di Ambienti e Specie della Direttiva Habitat in Piemonte. Regione Piemonte, Torino.
TOMASELLI M., GUALMINI M., LASEN C., FERRARINI A., 2006. La cartografia vegetazionale come strumento di analisi ecologica del paesaggio: un esempio di applicazione a due biotopi del Parco Naturale Regionale delle Dolomiti d’Ampezzo (Belluno – Italia Nordorientale). Gredleriana, 6: 31-46. Carte della vegetazione (scala 1:5000).
TOMASELLI M., LASEN C., ARGENTI C., GUALMINI M., PETRAGLIA A., NASCIMBENE J., 2006. Studio Geobotanico di due Biotopi del Parco Naturale Regionale delle Dolomiti d’Ampezzo (Belluno – Italia Nordorientale). Gredleriana, 6: 9-30.
VARESE P., 1996. Aspetti floristici e vegetazionali delle valli del Pinerolese (Alpi Cozie). In Vittoz P. et al. (Eds.), Volume jubilaire J.-L. Richard. Diss. Bot. 258. J. Cramer, Stuttgart: 65-80.

Riferimenti Bibliografici online

www2.minambiente.it/Sito//settori_azione/scn/docs/qh/qh9_torbiere1.pdf
www2.minambiente.it/Sito//settori_azione/scn/docs/qh/qh9_torbiere2.pdf
www2.minambiente.it/Sito//settori_azione/scn/docs/qh/qh9_torbiere3.pdf

Nomi dei compilatori con e.mail

Roberto Venanzoni - rvenanzo@unipg.it