Oasi Alviano Habitat Italia Valsorda, Gualdo Tadino
mostra didascalie (in ogni campo)

23: Dune dell'entroterra, antiche e decalcificate

2330: Praterie aperte a Corynephorus e Agrostis su dossi sabbiosi interni

english Inland dunes with open Corynephorus and Agrostis grasslands

Vegetazione a Corynephorus canescens, S. Assini

Vegetazione a Corynephorus canescens (Piemonte), S. Assini

Codice CORINE Biotopes

(64.11 o 64.12) x 35.2

64.11 - Inland dune pioneer grasslands

64.12 - Inland dune siliceous grasslands

35.2 - Medio-European open siliceous grasslands

Codice EUNIS

E1.9 - Praterie aride non-mediterranee da acidofile a neutrofile (incluse le comunità erbacee dunali dell’entroterra), rade.

Regione biogeografica di appartenenza

In Europa le regioni biogeografiche dovrebbero essere Atlantica, Mediterranea e Continentale

In Italia l’habitat si trova nella Regione Continentale

Descrizione generale dell’habitat

english

Open formations found on inland dunes with dry siliceous soils, of Atlantic, sub-Atlantic and Mediterraneo-montane distribution, often species-poor and with a strong representation of annuals. It includes formations of unstable Germano-Baltic fluvio-glacial inland sands with Corynephorus canescens, Carex arenaria, Spergula morisonii, Teesdalia nudicaulis and carpets of fruticose lichens (Cladonia, Cetraria) (64.11) and other grasslands of more stabilised Germano-Baltic fluvio-glacial inland dune systems with Agrostis spp. and Corynephorus canescens or other acidophilous grasses (64.12).

Frase diagnostica dell’habitat in Italia

Praterie secche acidofile ricche di licheni su dossi e/o depositi sabbiosi fluvio-glaciali della Pianura Padana occidentale.

Sottotipi e varianti (compilare se necessario)

Combinazione fisionomica di riferimento

Corynephorus canescens, Teesdalia nudicaulis, Cladonia, Cetraria , Rumex acetosella, Filago minima

Riferimento sintassonomico

Corynephorion canescentis Klika 1931 (Spergulo morisonii-Corynephoretum canescentis Tx. (1928) 1955)

Dinamiche e contatti

Le stazioni accertate della Lomellina sono radure all’interno di querceti aperti (a farnia) dell'habitat 9190 "Vecchi querceti acidofili delle pianure sabbiose con Quercus robur" in contatto con boschi degradati a robinia e coltivi (mais, pioppeti o risaie). Per le stazioni lungo il Sesia e il Ticino, peraltro da accertare, non si hanno dati fitosociologici recenti.

Specie alloctone

Sui dossi, le stazioni sono minacciate dalla mini-lepre (Silvilago floridanus) che ha quasi sostituito il coniglio selvatico autoctono. Tale specie esotica con il suo calpestio e le sue deiezioni determina un eccessivo consolidamento e nitrificazione del suolo (il coniglio selvatico, invece, scavando gallerie, contribuiva con il suo lieve ma costante disturbo al mantenimento dell’habitat).

Intorno alle stazioni sono presenti boschi degradati a Robinia pseudoacacia che, sporadicamente, sta incominciando a fare il suo ingresso anche sulle sabbie a Corynephorus; si segnala l’osservazione di Prunus serotina in prossimità dell’habitat.

Distribuzione dell’habitat in Italia

Piemonte, Lombardia

● Dato già presente in BD Natura 2000 e confermato
● Dato già presente in BD Natura 2000 ma dubbio
● Dato già presente in BD Natura 2000 ma errato
● Dato nuovo
● Dato probabile

Note

In Italia, trovandosi l’habitat in stazioni disgiunte rispetto all’areale principale europeo, mancano alcune specie a distribuzione mediterraneo-atlantica o atlantico-settentrionale, quali Spergula morisonii e Carex arenaria.

Tale habitat è accertato in due località in provincia di Pavia (dossi di Remondò e di Cergnago). Potrebbe essere presente anche in alcune località lungo il Sesia e il Ticino, su depositi sabbiosi silicei, dove sono segnalate stazioni a Corynephorus canescens, ma di cui non si hanno dati fitosociologici o elenchi floristici.

Per il numero limitato di stazioni in cui è presente, in Italia potrebbe essere considerato prioritario; tenendo comunque in considerazione che anche in Europa, durante gli ultimi decenni, le praterie acidofile secche dominate da C. canescens sono diventate sempre più rare e attualmente risultano più minacciate delle praterie calcaree e delle paludi (Jentsch e Beyschlag, 2003).

Riferimenti Bibliografici

Assini S., 2007 – Vegetazione pioniera dei dossi della Lomellina (PV – Italia settentrionale). Fitosociologia, 44(2), suppl.1: 299-302.

Bertossi F., 1950 – Appunti geobotanici su di un “dosso” sabbioso della Lomellina (Pavia). Atti Ist. Bot. Lab. Critt. Univ. Pavia, ser. 5, 9: 227-240.

Corbetta F., 1968. Cenni sulla vegetazione di un lembo relitto dei sabbioni lomellini presso Cergnago (Pavia). Not. Fitosoc., 5: 25-31.

Jentsch A., Beyschlag W., 2003 – Vegetation ecology of dry acidic grasslands in the lowland area of central Europe. Flora, 198: 3-25.

Riferimenti Bibliografici online

Blunt A. G., 2008 - A comparative study of Corynephorus canescens (L.) P. Beauv. communities of inland sand dunes in England and Poland. PhD Thesis, http://wlv.openrepository.com/wlv/bitstream/2436/31434/1/A_G_Blunt_2008.pdf

Nomi dei compilatori con e.mail

Silvia Assini (silviapaola.assini@unipv.it), Francesco Sartori (sartori@et.unipv.it)