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91: Foreste dell'Europa temperata9170: Querceti di rovere del Galio-Carpinetum
Codice CORINE Biotopes41.261 – Wood bedstraw oak-hornbeam forests
Codice EUNISG1.A1 - Boschi di Quercus sp., Fraxinus sp. e Carpinus betulus su suoli eutrofici e mesotrofici
Regione biogeografica di appartenenzaAlpina
Descrizione generale dell’habitat![]() Quercus petraea-Carpinus betulus forests of regions with sub-continental climate within the central European range of Fagus sylvatica, dominated by Quercus petraea (41.261). Also included are related lime-oak forests of eastern and eastern-central European regions with a continental climate, east of the range of F. sylvatica (41.262).
Frase diagnostica dell’habitat in ItaliaForeste di rovere (spesso dominante) e carpino bianco dei territori a clima subcontinentale, su suoli evoluti, a reazione più o meno acida, nei fondovalle alpini e fascia collinare-submontana.
Sottotipi e varianti (compilare se necessario)
Combinazione fisionomica di riferimentoQuercus petraea, Carpinus betulus, Sorbus torminalis, S. domestica, Acer campestre, Ligustrum vulgare, Convallaria majalis, Carex montana, C. umbrosa, Festuca heterophylla, Asarum eruropaeum, Galium laevigatum, Hieracium laevigatum, Hieracium racemosum, Hieracium sabaudum, Luzula nivea, Aegopodium podagraria, Carex digitata, Clematis vitalba, Corylus avellana, Cytisus scoparius, Fagus sylvatica, Fraxinus excelsior, Fraxinus ornus, Hieracium murorum, Lamium orvala, Lathyrus niger, Melampyrum pratense, Mycelis muralis, Poa nemoralis, Polygonatum multiflorum, Prunus avium, Salvia glutinosa, Sorbus torminalis, Teucrium scorodonia, Tilia cordata, Vinca minor, Viola reichenbachiana, Quercus robur, Crataegus oxyacantha, Crataegus monogyna, Cornus sanguinea, Anemone nemorosa, Pulmonaria officinalis, Galium sylvaticum, Melica uniflora, Brachypodium sylvaticum, Rosa arvensis, Carex flacca, Carex brizoides, Potentilla sterilis, Luzula pilosa.
Riferimento sintassonomicoNell'ambito di Carpinion betuli Issler 1931 (ordine Fagetalia sylvaticae Pawlowski in Pawlowski et al. 1928, classe Querco-Fagetea Br.-Bl. et Vlieger in Vlieger 1937), la cenosi di riferimento è Galio sylvatici-Carpinetum Oberd. 1957. Pedrotti & Gafta (1999) indicano Galio laevigati-Carpinetum betuli. Poiché Galium laevigatum è dello stesso gruppo di Galium sylvaticum (il vero Galium sylvaticum è quanto meno dubbio in territorio italiano) è ipotizzabile che si tratti del medesimo syntaxon, poiché non si accenna ad una nuova associazione. In questo codice si include anche la nuova associazione Luzulo niveae-Quercetum petraeae Pedrotti & Gafta 1999. Si propone che siano inclusi tutti i carpineti meso-acidofili che non siano collegabili a Erythronio-Carpinion (91L0 -Querco-carpineti iliirici-) o ad altri codici di natura 2000. Dinamiche e contattiIn Italia questo habitat va considerato residuale e le esigue presenze non consentono di ricostruire completamente la serie di vegetazione. L'areale potenziale insiste su aree soggette a colture o a insediamenti. Probabilmente, anche laddove vi siano ancora boschi di latifoglie, è stato favorito il castagno, oppure è subentrata la robinia (o l’ailanto). Tra gli stadi seriali si possono solo intuire comunità arbustive della classe Rhamno-Prunetea. Tra i contatti catenali anche quelli con faggete (termofile) di Luzulo-Fagion (9110), con i castagneti riferibili all’habitat 9260 “Boschi di “Castanea sativa” e con altre cenosi, più igrofile e meno acidofile, di Carpinion betuli. Una ceduazione costante e regolare, come noto, favorisce il carpino bianco a scapito delle querce.
Specie alloctoneSi tratta di comunità fortemente esposte alla competizione di specie esotiche tra le quali la robinia ha già pesantemente influenzato il paesaggio.
Distribuzione dell’habitat in Italia![]() Trentino-Alto Adige
● Dato già presente in BD Natura 2000 e confermato NoteHabitat molto raro, poco indagato, spesso individuabile solo in frammenti a causa degi interventi antropici. Si propone, in assenza di un codice autonomo che consenta il riferimento ad un nuovo habitat di natura 2000, che i rovereti silicatici o acidofili, per varie ragioni non assimilabili a 9160 -Querceti di farnia o rovere subatlantici e dell’Europa centrale del Carpinion betuli, 91K0 -Querco-carpineti illirici- o 9260 -“Boschi di “Castanea sativa” -, possano essere, se ecologicamente congruenti, attribuiti a questo habitat 9170. Infine, a proposito di querceti, val la pena di sottolineare l’esistenza di stirpi di querce, almeno nei versanti prealpini ed esalpici sudorientali, di probabile origine ibridogena, che pur avendo una ben precisa ecologia e riconoscibilità, non corrispondono esattamente né a Quercus petraea né a Quercus pubescens. Riferimenti BibliograficiBRULLO S., GUARINO R., 1998. The forest vegetation from the Garda lake ( DEL FAVERO R., 2004. I boschi delle regioni alpine italiane. Tipologia, funzionamento, selvicoltura. Cleup Ed. 600 pag. + cdrom.
PEDROTTI F., 1982. Le Carpinion. In: PEDROTTI F. (ed.), Guide-Itinéraire de l'Excursion Internationale de Phytosociologie en Italie centrale (2-11 juillet 1982): 127-132. Centro stampa, Università degli Studi di Camerino. Camerino. PEDROTTI F., GAFTA D., 1999. Sintassonomia e distribuzione di alcuni boschi di caducifoglie nel Trentino- Alto Adige. Doc. phytosoc., XIX: 495-508 + tabelle.
REISIGL H., 1996. Insubrien und das Gardaseegebiet. Vegetation, Florengeschichte, Endemismus. Atti 24° Simposio Soc. Estalpino-dinarica di Fitosociologia. Flora e vegetazione dell’Insubria. Ann. Mus. Civ. Rovereto, suppl. II, vol. 11: 9-25.
Riferimenti Bibliografici onlineNomi dei compilatori con e.mailCesare Lasen (cesarelasen@tele2.it)
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