Oasi Alviano Habitat Italia Valsorda, Gualdo Tadino
mostra didascalie (in ogni campo)

72: Paludi basse calcaree

7210*: Paludi calcaree con Cladium mariscus e specie del Caricion davallianae

englishCalcareous fens with Cladium mariscus and species of the Caricion davallianae

Codice CORINE Biotopes

53.3 - Fen-sedge beds (Cladietum marisci i.a)

Codice EUNIS

D5.2

Regione biogeografica di appartenenza

Continentale, Alpina (Alp), Mediterranea

Descrizione generale dell’habitat

englishCladium mariscus beds of the emergent-plant zones of lakes, fallow lands or succession stage of extensively farmed wet meadows in contact with the vegetation of the Caricion davallianae or other Phragmition species [Cladietum marisci (Allorge 1922) Zobrist 1935].

Frase diagnostica dell’habitat in Italia

Formazioni emergenti azonali a dominanza di Cladium mariscus, con distribuzione prevalente nella Regione Bioclimatica Temperata ma presenti anche nei territori a Bioclima Mediterraneo, generalmente sviluppate lungo le sponde di aree lacustri e palustri, spesso in contatto con la vegetazione delle alleanze Caricion davallianae o Phragmition.

Sottotipi e varianti (compilare se necessario)

Combinazione fisionomica di riferimento

L'entità dominante è Cladium mariscus che tende ad originare cenosi molto povere di specie, talora monospecifiche. Tra le entità di interesse conservazionistico possono essere ricordate  #Kostelezkia pentacarpos e Thelypteris palustris. Negli aspetti mediterranei sono presenti Sonchus maritimus e Juncus maritimus.

Riferimento sintassonomico

Tutta la vegetazione a dominanza di Cladium mariscus viene inquadrata all’interno della classe Phragmito-Magnocaricetea Klika in Klika e Novak 1941, ma in ordini e alleanze diversi in base alle differenti caratteristiche ecologiche delle stazioni di sviluppo.

I cladieti dei climi temperati, riferiti all'associazione Mariscetum serrati Zobrist 1935, sono inclusi da alcuni Autori nell’alleanza Phragmition communis Koch 1926 e da altri nell' alleanza Caricion elatae Koch 1926. Ciò è dovuto all’affinità floristica che questa associazione può presentare sia con la vegetazione dei magnocariceti che con quella dei canneti, a seconda delle caratteristiche stazionali e della posizione che generalmente occupano: tipicamente interposta fra le alleanze Magnocaricion e Phragmition, oppure, in molti laghi continentali e montano-appenninici, a formare aggallati sul fronte del canneto (es. L. di Piediluco, Laghi di Monticchio, ecc.).

Nel bioclima mediterraneo prevalgono gli aspetti subalofili, presenti nelle lagune retrodunali o anche in alcune paludi in corrispondenza delle foci di fiumi. Essi sono riferiti a due associazioni: una, a carattere molto ampio (in senso geogragfico), è Soncho-Cladietum marisci (Br.-Bl. et O. Bolós 1957) Cirujano 1980 della suballeanza Caricenion rostratae (Balatova-Tulackova 1963) Oberdorfer et al. 1967, alleanza Magnocaricion elatae Koch 1926, ordine Magnocaricetalia Pignatti 1954; gli Autori Bartolo et al. (1982) utilizzano la medesima associazione per descrivere i cladieti della Sicilia, collocandola però nell’alleanza Phragmition. La seconda associazione è Junco maritimi-Cladietum marisci Géhu et Biondi 1989, dell'alleanza Scirpion compacti Dahl et Hadac 1941 corr. Rivas-Martínez et al. 1980 e dell'ordine Scirpetalia compacti Hejny in Holub et al. 1967 corr. Rivas-Martínez et al. 1980, segnalata per i laghi Alimini (Puglia). 

Dinamiche e contatti

L’associazione Mariscetum serrati fa sempre parte di serie edafoigrofile, che si sviluppano in ambienti umidi (paludi e rive di laghi). Ad esempio, per il Lago di Loppio (Trentino) è stata descritta la Serie alpina edafoigrofila del salice cenerognolo (Pedrotti e Gafta, 1992) con la seguente articolazione: arbusteto a Salix cinerea (Salicetum cinereae Zol. 1931); canneto su torba (Thelypteridi-Phragmitetum Kuiper 1957); cariceto a Carex elata (Caricetum elatae W. Koch 1926); marisceto (Mariscetum serrati). A partire da Mariscetum serrati si può anche innescare una fase di inarbustimento che come termine maturo ha il bosco paludoso di ontano nero (Alnion glutinosae, sottotipo “Ontanete paludose” dell’Habitat 91E0).
In altri casi l'evoluzione del cladieto porta allo sviluppo di boschi igrofili a frassino ossifillo attribuibili all’associazione Cladio-Fraxinetum oxycarpae Piccoli et al. 1983; questa serie può essere un riferimento per i cladieti dulciacquicoli dell'italia mediterranea, quali quelli presenti a Torre Fantine e Burano.
Analogamente, si può pensare ad una diversa serie per i cladieti oligo-alini di Portonovo (Marche) e della Sicilia attribuiti all’associazione Soncho maritimi-Cladietum marisci e ai cladieti ancora più alofili dei Laghi Alimini (Junco maritimi-Cladietum marisci), che sono stati messi in relazione con l’associazione forestale Junco-Fraxinetum oxycarpae I. & V. Karpati 1961.
Nella Valle del Fiume Cassibile, il cladieto appartiene alla serie del platano orientale con l’associazione Platano-Salicetum pedicellatae Barbagallo et al. 1979.
I cladieti possono svilupparsi anche in contatto con la vegetazione a carici riferibile all’alleanza Caricion davallianae (Habitat 7230 ‘Torbiere basse alcaline’) o con altre tipologie di vegetazione elofitica (Phragmition) o a grandi carici (Magnocaricion).

Specie alloctone

Distribuzione dell’habitat in Italia

Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia

● Dato già presente in BD Natura 2000 e confermato
● Dato già presente in BD Natura 2000 ma dubbio
● Dato già presente in BD Natura 2000 ma errato
● Dato nuovo
● Dato probabile

Note

La frase diagnostica che identifica l’Habitat 7210 comprende due tipi di vegetazione molto differenti fra di loro e precisamente la vegetazione elofitica a Cladium mariscus, che appartiene alla classe Phragmito-Magnocaricetea Klika in Klika & Novák 1941, e i prati umidi a Carex davalliana, che appartengono alla classe Scheuchzerio-Caricetea fuscae R. Tüxen 1937. Questi ultimi trovano più opportuna collocazione nell’Habitat 7230 'Torbiere basse alcaline". Si tratta, infatti, di tipi molto diversi di vegetazione, sia per quanto riguarda la composizione floristica che l’ecologia; essi necessitano di essere trattati separatamente.

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Nomi dei compilatori con e.mail

Roberto Venanzoni - rvenanzo@unipg.it