Regione biogeografica di appartenenza
Continentale
(fonte:Reference lists)
Evidenziare se viene fatto un ampliamento rispetto alla distribuzione riportata nella Reference lists. Indicare in grassetto la regione biogeografica prevalente per l’habitat nel territorio italiano.
Descrizione generale dell’habitat

Shallow oligotrophic waters with few minerals and base poor, with an aquatic to amphibious low perennial vegetation belonging to the
Littorelletalia uniflorae order, on oligotrophic soils of lake and pond banks (sometimes on peaty soils). This vegetation consists of one or more zones, dominated by
Littorella,
Lobelia dortmanna or
Isoetes, although not all zones may not be found at a given site.
Testo in lingua inglese, estratto integralmente dal Manuale d’interpretazione EUR/27.
Frase diagnostica dell’habitat in Italia
Vegetazione perenne, acquatica o anfibia, di piccola taglia, riferibile all’ordine Littorelletalia uniflorae, della fascia litorale di laghi e stagni con acque poco profonde, oligotrofiche, poco mineralizzate e povere di basi, legata prevalentemente alle pianure sabbiose, tipica dei Piani bioclimatici Supra- ed Oro-Temperato.
La frase diagnostica riporta una sintetica descrizione della fisionomia, della struttura, della distribuzione e della sinecologia dell’habitat, comprendente anche l’inquadramento biogeografico e bioclimatico; ove possibile, indicare il riferimento al piano bioclimatico in accordo con le definizioni utilizzate dalle singole regioni nella ‘Carta delle Serie di vegetazione d’Italia’.
Sottotipi e varianti (compilare se necessario)
Frase diagnostica degli eventuali sottotipi, preceduta dal corrispondente codice numerico di riferimento (codice Corine Biotops) come indicato nel Manuale d’interpretazione EUR/27. Per eventuali sottotipi non presenti nel Manuale, inserire un numero romano progressivo dopo il codice dell’habitat. Eventuali nuovi sottotipi individuati per l’Italia devono avere una valenza prevalentemente biogeografica e, quando possibile, corrispondere ad una tipologia Corine Biotopes. È utile indicare eventuali varianti di carattere ecologico e floristico.
Combinazione fisionomica di riferimento
Tra le specie di riferimento riportate nel Manuale EUR/27 possono essere ricordate per l’Italia: Littorella uniflora, Isoëtes lacustris, I. echinospora, Juncus bulbosus, Pilularia globulifera, Potamogeton polygonifolius; a queste possono essere aggiunte Eleocharis acicularis e Sparganium angustifolium. In Piemonte è indicata anche #Marsilea quadrifolia; in Emilia-Romagna la specie dominante è Rorippa islandica accompagnata da Gnaphalium uliginosum e Juncus filiformis.
Elenco essenziale, anche nelle dimensioni, che definisca in modo univoco la combinazione di specie (dominanti e/o frequenti) che caratterizzano l’habitat. Includere, oltre alle specie riportate nel Manuale EUR/27 presenti nel territorio italiano (evidenziate in grassetto), le entità necessarie alla diagnosi dell’habitat a livello nazionale. Le specie caratterizzanti i sottotipi, qualora presenti, saranno seguite dal codice numerico relativo. Se opportuno, indicare le specie di interesse conservazionistico con riferimento a quelle degli Allegati II e IV (* = prioritario, # = non prioritario) della Direttiva.
Riferimento sintassonomico
La vegetazione dell’Habitat 3110 viene riferita all’ordine Littorelletalia Koch 1926, con le alleanze Eleocharition acicularis Pietsch 1967, Isoëtion lacustris Nordhagen 1937 e Hyperico elodis-Sparganion Br.-Bl. & Tüxen ex Oberdorfer 1957. In Emilia-Romagna vengono ricondotte a questo Habitat due fitocenosi: Callitricho-Sparganietum (Br.-Bl. 1919) Br.-Bl. 1949 ed un aggr. a Rorippa islandica entrambi riferiti all’alleanza Eleocharition acicularis.
Caratterizzazione sintassonomica dell’habitat: utilizzare quale livello di maggior dettaglio l’alleanza o, quando necessario, la suballeanza. Nel caso di interpretazioni ambigue o di incongruenze sintassonomiche di carattere regionale, è opportuno fornire chiarimenti di maggior dettaglio, tenendo presente che la risoluzione delle problematiche sintassonomiche non è prioritaria in questa sede. I syntaxa caratterizzanti i sottotipi devono essere corredati del relativo codice numerico.
Dinamiche e contatti
Le tipologie di vegetazione riferibili all’Habitat 3110 vanno interpretate come cenosi dal dinamismo bloccato, che in assenza di perturbazioni o modifiche dell’habitat tendono a non presentare stadi di sostituzione. Esse si sviluppano in ambienti che possono ospitare anche altre comunità acquatiche o anfibie, con le quali instaurano contatti di tipo catenale. In particolare è possibile il contatto con le cenosi idrofitiche a dominanza di Utricularia spp. di ‘Laghi e stagni distrofici naturali’ dell’Habitat 3160 e con la vegetazione annuale effimera a dominanza di piccoli giunchi, riferibile all’ordine Nanocyperetalia fusci, delle ‘Acque stagnanti, da oligotrofe a mesotrofe’, dell’Habitat 3130; poiché quest’ultimo Habitat include anche le formazioni perenni dell’ordine Littorelletalia uniflorae, è opportuno fare riferimento ad esso nei casi in cui la compenetrazione tra tipologie annuali e perenni risulti particolarmente stretta e non analizzabile separatamente. Altri collegamenti catenali possono coinvolgere le cenosi a grandi carici e/o elofite perenni della classe Phragmito-Magnocaricetea; le comunità erbacee igrofile dell’Habitat ‘Praterie con Molinia su terreni calcarei, torbosi o argilloso-limosi’ dell’alleanza Molinion coeruleae corrispondenti al codice 6410, o le fitocenosi di torbiera acida degli Habitat del gruppo 71, corrispondente al complesso delle ‘Torbiere acide di sfagni’, per le tipologie presenti in Italia. Talora, in corrispondenza di sistemi di micropozze alternate a zone asciutte, è possibile la presenza in mosaico con comunità erbacee acidofile meno strettamente legate all’ambiente umido, quali le ‘Formazioni erbose a Nardus, ricche di specie, su substrato siliceo delle zone montane’ dell’Habitat 6230, le ‘Formazioni erbose boreo-alpine silicicole’ dell’Habitat 6150 o le ‘Lande alpine e boreali’ dell’Habitat 4060.
Collocazione dell’habitat nel Paesaggio vegetale, con riferimento alle analisi sinfitosociologiche e geosinfitosociologiche, in modo da evidenziare le relazioni con altri habitat mettendo in risalto le situazioni di mosaico più complesse. Riportare, nell’ordine, i contatti seriali (dinamici) e quelli catenali che coinvolgono l’habitat, indicando tra parentesi il codice Natura 2000 corrispondente nel caso in cui questi contatti coinvolgano comunità riferibili ad altri habitat della Direttiva. Qualora siano presenti i sottotipi, indicare col relativo codice le eventuali differenze nei contatti dinamici e catenali. Se opportuno, evidenziare l’esistenza di minacce di scomparsa dell’habitat come risultato delle naturali tendenze dinamiche di trasformazione.
Specie alloctone
(facoltativo) Se opportuno, evidenziare la vulnerabilità dell’habitat nei confronti di specie aliene invasive.
Distribuzione dell’habitat in Italia
Piemonte
● Dato già presente in BD Natura 2000 e confermato
● Dato già presente in BD Natura 2000 ma dubbio
● Dato già presente in BD Natura 2000 ma errato
● Dato nuovo
● Dato probabile
Sono indicate le sigle delle regioni in cui l'habitat risulta segnalato in base alla banca dati del Ministero. Sono evidenziate in rosso le regioni che non compaiono nella banca dati del Ministero, ma per le quali la presenza dell'habitat è ritenuta certa dai compilatori o dai revisori della scheda; in verde le regioni che non compaiono nella banca dati del Ministero, ma per le quali la presenza dell'habitat è ritenuta possibile/probabile dai compilatori o dai revisori della scheda; in blu le regioni, già presenti nella banca dati del Ministero, per le quali la presenza dell'habitat è da escludere. (Sigle delle regioni italiane: AB= Abruzzo, BS= Basilicata, CL= Calabria, CM= Campania, EM= Emilia-Romagna, FR= Friuli Venezia Giulia, LG= Liguria, LM= Lombardia, LZ= Lazio, ML= Molise, MR= Marche, PG=Puglia, PM= Piemonte, SC= Sicilia, SR= Sardegna, TR= Trentino-Alto Adige, TS= Toscana, UM= Umbria, VL= Valle d'Aosta, VN= Veneto)
Note
L’Habitat 3110 risulta parzialmente sovrapposto con il 3130 ‘Acque stagnanti, da oligotrofe a mesotrofe, con vegetazione dei Littorelletea uniflorae e/o degli Isoëto-Nanijuncetea’; non è chiaro su quale base attribuire la vegetazione perenne dell’ordine Littorelletalia all’uno o all’altro. Come indicato sopra, si consiglia di ricorrere all’Habitat 3130 nei casi in cui non sia possibile una netta distinzione tra le comunità annuali riferibili all’ordine Nanocyperetalia fusci Klika 1935 e quelle perenni, o nei casi in cui si sia in presenza di complesse situazioni di mosaico.
Sulla base delle ultime indicazioni, Isoëtes lacustris sarebbe assente dal territorio italiano; la specie viene indicata come dubbia per il Piemonte (Conti et al., 2005), ma sarebbe da escludere dalla regione secondo Selvaggi (in verbis).
Commenti rispetto al Manuale d’interpretazione EUR/27. Evidenziare eventuali carenze e/o incongruenze del Manuale europeo rispetto alla situazione italiana, notificando eventualmente il livello di priorità che l’habitat assume nel territorio italiano e motivando l’aggiunta o la rimozione di sottotipi rispetto a quelli elencati nel Manuale europeo.
Evidenziare i casi di possibile confusione con altri habitat, specificando le differenze e i criteri per distinguere i tipi.
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Bibliografia completa di tutti i riferimenti disponibili, anche se ridondanti. È opportuno fornire per ogni scheda tutte le indicazioni bibliografiche che siano di aiuto all’interpretazione e alla conoscenza dell’habitat e dei corrispondenti tipi di vegetazione a livello regionale (riferimenti diversi da quelli già inseriti nel database “PHYSIS”). È comunque previsto l’allestimento di una bibliografia di carattere generale che riguardi l’intero manuale, in cui siano incluse anche le flore e i manuali regionali.
Riferimenti Bibliografici online
Bibliografia presente sul web (riferimenti diversi da quelli già inseriti nel database “PHYSIS”).
Nomi dei compilatori con e.mail
Daniela Gigante (daniela.gigante@unipg.it)
C. Lasen (cesarelasen@tele2.it)
A. Selvaggi (selvaggi@ipla.org)